Per la serie: BEFFE. Biodegradabilità, Marketing, Etichette e le Gallinelle Ovaiole.

La Legge sulla Biodegradabilità dei detergenti sintetici, Marketing, Etichette e le Gallinelle Ovaiole.


Circa la legge sulla biodegradabilità dei detergenti sintetici, le manovre del mercato industriale e le gallinelle ovaiole: continuano le beffe per i consumatori (che però oggi son più consapevoli... forse).
I PARTE

C'è una legge italiana, di 43 anni fa circa, che stabilisce una biodegradabilità minima dell'80% per ciò che riguarda i detergenti sintetici. 
E lo scrivo giusto per la cronaca odierna, dato che pare che sia cool spiaccicare sopra ai detergenti, quali shampoo e condizionanti vari anche ad esempio, ma anche detergenti meno specifici in generale, che vogliono avvicinarsi ad assumere una parvenza più eco-friendly... Si ok... bene... han migliorato di mooolto, mooolto le loro formulazioni rispetto a prima (solo per alcune linee e alcuni marchi...), ma ugualmente suonan tanto come mere operazioni di marketing che tendon a gonfiare - al solito - le proprietà e le dichiarate qualità dei vari prodotti, che si pagan spesso fin troppo cari per quel che valgon; altre volte si trovan linee di ditte oneste con prodotti non certo eccellenti, ma discreti, molto carini sia per qualità che per prezzi.

Vabbè, ciance a parte, tornando a quella legge che nel frattempo ho trovato (n.125 del 3 marzo 1971)... impone anche l'òbbligo e cito testualmente:


I   detergenti   sintetici  confezionati  debbono  riportare  sulla
confezione   o  su  etichette  appostevi  l'indicazione  a  caratteri
leggibili  ed  indelebili  della  denominazione del prodotto, nonche'
l'indicazione  del  nome  o  della  ragione  sociale  o  del  marchio
depositato,  della sede della impresa produttrice, dello stabilimento
di   produzione   e   dell'impresa  responsabile  dell'immissione  in
commercio, della percentuale di biodegradabilita' del prodotto, delle
condizioni di impiego e del quantitativo netto in peso o volume.
I  detergenti  sintetici  venduti  sfusi  debbono  essere  posti in
vendita con l'indicazione della percentuale di biodegradabilita'.


Ok... tutto bene.. tutto bello! Però... c'è un "MA COME!?" che mi sorge spontaneo:

non mi sembra di aver mai visto indicato sul prodotto la percenutale di biodegradabilità se non ultimamente in questi prodotti (non per questo lodevoli dato che la "casa produttrice" a cui mi riferisco ha davvero poco di eco-friendly e salvabile rispetto alle sue decantate qualità.. già,già)! 

Per cui o son io che non l'ho mai notata questa percentuale (ma sono una abbastanza fissata con le etichette), oppure non c'era/c'è indicato niente del genere... 

Poi ho pensato che forse è una cosa che va dichiarata solo a fini legali e di limpidezza per quanto riguarda processi e materie di produzione da un punto di vista aziendale-legale-controlli... e magari è indicata sui prodotti in quella serie di numeri e lettere che vanno a  formare un codicino stampato lì, sul resto della confezione, di solito vicino alle indicazioni di cui sopra faceva riferimento la legge. 

Però, sempre stando alla legge "i detergenti venduti sfusi debbono essere posti in vendita con l'indicazione della percentuale di biodegradabilità". 
Quindi dovrebbe essere apposta con chiarezza inequivocabile, o sbaglio?!

Comunque a prescindere da questi cavilli e dalle aziende furbette e torbide, e dal fatto che spesso in Italia facciamo le leggi ma poi sembra che tutti non le conoscano oppure se le dimenticano perfino gli enti governativi (quelle giuste.. quelle che fan comodo ai loro tornaconti le sanno bene!)...gli ingredienti (si insomma le componenti varie sintetiche che siano - ma preferibilmente, per quel che mi riguarda, no) son comunque ovunque indicati... basta LEGGERE LEGGERE LEGGERE le etichette...

VI SEMBRERANNO BOIATE IN ARAMAICO inizialmente (per chi di queste cose non ne sa nulla)... ma con un pò di pazienza e anche l'aiuto di internet, in cui potete usufruire di tanti, tanti siti dedicati ad una più ampia conoscenza di ciò che stiamo comprandocon cui ci laviamo la faccia, laviamo i piatti, o il corpo... ma anche per quel che riguarda cosmesi e personal care più in generale... e infine, ma soprattutto anche per quanto riguarda il CIBO!


Purtroppo non possiamo coltivarci tutti un orticello per conto nostro, dietro casa, perchè la maggior parte neanche ce l'ha un giardino... e ugualmente, viviamo ormai in un epoca in cui siamo abituati ad avere tutto pronto.

Il mercato ci procura tantissimi prodotti... anche fra i più disparati e stupidi, nonchè inutili (e si sto continuando a parlare dell'aspetto culinario, ma la cosa si può trasporre anche ad una visione più globale perchè è così per tutto ed in tutto). 

Ma in tutto sto pattume di porcherie stragonfie di pesticidi di origini sintetiche, schifidi e tossici (vedi per la frutta e verdura e non solo dato che comunque nei prodotti derivati devi sempre porti la domanda "ma chissà con che pesticidi sono stati trattati questi pomodori che han messo sottoforma di salsa su sta pizza surgelata o in questo humburger all'indiana?" ad esempio eh...)coloranti ed edulcoranti (quali l'aspartame sul quale han fatto tanto putiferio ed approfondimento in tv, tutto mirato al lancio sul mercato di un altro tipo di edulcorante se ci avete fatto caso, un paio di anni fa; ed anche qui tutta strategia marketing dato che si sa da decenni e decenni in realtà che aveva incidenze cangerogene nelle cavie trattate ma vabbè funziona così, non dovrebbe essere neanche una novità... uno scandalo però si, dato che si gioca con il popolino anche a discapito della sua salute, come anche in cosmesi del resto)ci stanno anche prodotti discretamente buoni ed anche di ottimiche possono vantare QUALITA'! 

Prodotti coltivati e lavorati - sempre il meno possibile mi raccomando - in Italia, o comunque in regioni Europee sicure che apportano certificazioni che certo danno sempre una sicurezza in più!

Poi se si cerca bene si trovano questi prodotti buoni anche a prezzi vantaggiosi, poi non troppo distanti dai prezzi degli stessi prodotti in versione "standard-merdaradioattiva".


Anche in questo caso leggete sempre bene gli ingredienti, l'origine del prodotto, e dove è stato confezionato etc etc....



Per quanto riguarda le... UOVA.

Compro le uova da gallinelle ovaiole che siano allevate all'aperto - come minimo - perché non trovo giuste e rispettose, sia per l'animale che per il consumatore, a cui poi arriva di sicuro un prodotto di qualità inferiore, le tecniche di allevamento/sfruttamento adottate negli altri casi... (non che queste siano comunque salvaguardate eh... ma è sicuramente il "meno-peggio"... almeno vedono un pò di sole ste disgraziate - si spera nei controlli e nell'onestà degli allevatori che dichiarano certe categorie di allevamento - e hanno almeno più "vita").

Attenti che è anche vero che pur comprando le uova 0 (allevamento biologico) o le 1 (all'aria aperta), non è detto che appunto siano degli allevamenti completamente onesti, che rispettano tutte le direttive.. che fanno uscire le gallinelle ogni giorno... etc etc.. 

Ho visto video in cui perfino le gallinelle della tipologia 0 in realtà, oltre a mangiar biologico (ma in quelle condizioni non è che sia poi sta gran poco che sian nutrite con mangimi biologici se poi son comunque costrette le une ammassate sulle altre quasi) han davvero poche differenze rispetto agli allevamenti intensivi di tipologia 2 (a terra) - (in gabbia).

Si spera che ci sian controlli qualitativi seri...

Ma se avete la possibilità.. le uova compratele piuttosto dal contadino!!!

Circa la legge sulla biodegradabilità dei detergenti sintetici, le manovre del mercato industriale e le gallinelle ovaiole: continuano le beffe per i consumatori (che però oggi son più consapevoli... forse).
I PARTE

FINE.

P.S.: Ci si sente per la II Parte se ne avrò voglia, tempo, pazienza... 

A PRESTO, Inda.







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