Non so più disegnare. Le bozze di una vita.

Fino a qualche anno fa, colmavo i minuti di distrazione col disegno. Senza neppure rendermene conto, disegnavo la qualsiasi su ogni possibile superficie, dal foglio bianco, agli angolino bianchi dei libri e quaderni, fino a disegnare proprio sulle parole, fra le righe, delineando volti su pagine intere di conoscenza con i miei disegni automatici, fatti senza pensare.

Ho sempre adorato disegnare, colorare, dipingere, ma non nascondo che il disegno semplice e puramente grezzo, a matita, è sempre stato il mio preferito. E la mia filosofia artistica mi ha sempre portato a termine solamente l'abbozzo delle mie idee, a volte neppure questo. Perché il disegno è spesso stato per me qualcosa che scandiva il tempo, che resettava i pensieri mescolandoli fra di loro e lasciandoli sulla carta (o la qualsiasi cosa su cui riuscissi a lasciare i segni).

Rimpiango spesso di non aver avuto maggiore cura dei miei disegni da ragazzina: erano disegni su fogli di passaggio per lo più; pensieri impressi su quaderni e libri di scuola il cui contenuto a fatto si che restassero relegati negli scatoloni di scuola. 

Non sono mai stata chissà quale artista talentuosa dalle doti eccelse, sia chiaro, non sto certo qui a spacciarmi per chi non sono mai stata e mai di certo sarò. Ma nel mio piccolo, nel mio hobby fra i momenti di distrazione ed assenteismo cognitivo a scuola e nei momenti di tristezza o gioia in cui non avevo altro se non un foglio (spesso di recupero, un po' sgualcito e sporco), riuscivo a creare qualcosa, a riporre i miei pensieri e sentimenti da qualche parte per cui mi facessero meno male. Belli o brutti che fossero (la maggior parte neppure li ricordo... anzi quasi nessuno rammento in proporzione a tutto ciò che ho prodotto) erano pur sempre una parte di me.
A me piacevano, per lo più amavo l'atto di crearli. Ed i complimenti non sono mai mancati quando capitava che qualcuno li vedesse.

Il fatto che tutto restasse in uno stato perenne di incompletezza faceva si che queste bozze non venissero mai ultimate, smussate, perfezionate. Ferme li dov'erano per sempre. Forse anche per questo mi sono resa conto che non disegno più come un tempo, anzi quasi per nulla.

Ho dimenticato come si disegna. Non so più disegnare. I momenti in cui la mia mente riusciva a distaccarsi da ciò che mi circondava sono ormai rari forse. Non riesco più a cogliere il senso artistico del silenzio e del mio deficit d'attenzione.

Sarà che forse adesso avanzando le responsabilità con l'età, purtroppo i miei livelli di attenzione sono molto aumentati. Dico purtroppo poiché nonostante questo sia un passaggio obbligato e positivo, è comunque triste sapere che certe libertà di espressione artistica, in determinati contesti, sono relegate al loro tempo transitorio.

Anche qualora disegnassi oggi, non sarebbe mai l'arte di pace del pensiero che era un tempo. 

Però forse disegnando oggi, mi renderei quindi conto di essere uscita da quel periodo delle opere incompiute. Forse con l'età adulta, assumendosi le proprie responsabilità, vivendo a 360° la vita, le espressioni artistiche giungono anche quindi ad un completamento.

Forse.


Mi fa piacere e mi fa comodo pensarla così, adesso. 


3 commenti:

  1. sorpresina per te in questo post!
    baci

    http://iosonoserena.altervista.org/liebster-award/

    RispondiElimina
  2. ma che bel post cara!

    www.fashi0n-m0de.blogspot.it

    RispondiElimina

 

Post piĂą popolari

Contact ME

You can contact me here:
inda.double@gmail.com

Blog to follow

  • Don't be such a n00b. - Questo Blog non può essere lasciato a se stesso e dato che il legittimo proprietario latita, l'Angolo del Nabbo, del tutto arbitrariamente, decide di prend...

Collaboratori

Follow by Bloglovin'