LOGAN - Breve analisi di un film che conclude ed apre un era cinematografica.


LOGAN

Bellissima esperienza la visione di questo movie. Un film realizzato bene. L'ultimo capitolo di Hugh Jackman nei panni di Logan, Wolverine. 

Sicuramente la miglior pellicola in tutta la saga degli X-men. Ma devo dire che, considerando il regista, James Mangold, e il precedente film su Wolverine che aveva diretto, non sembra essere neppure la stessa persona. Però devo confessare che, secondo me, ha comunque dei momenti che non funzionano appieno registicamente*. Alcune scene d'azione potevano essere rese meglio credo, avrei preferito fossero più decise, chiare, le ho trovate in alcuni momenti (pochi) eccessivamente movimentate, senza che ce ne fosse la reale necessità.

Sempre per quanto riguarda l'azione, questo film è molto più cupo e diretto su questo fronte - con mio grande piacere - pur conservando una certa grazia: si, ci sono teste mozzate, qualche braccio tagliato, un po' di sangue, ma senza esagerare ed essere messo in evidenza all'estremo. Logan parla intercalando tanto la F word, non c'è quel filtro linguistico inverosimile solo perché i cinecomics sono anche per bambini: la prima frasi del film sono imprecazioni.

Questo movie decisamente non è per bambini! Non tanto per il lieve linguaggio volgare o il paio di teste che volano, ma piuttosto perché è una storia drammatica, di vita e di morte; una riflessione sui legami umani che si sono creati e si vengono a creare nella vita di Logan, indipendentemente dalla sua volontà. 

Logan figlio. Logan padre. 




Hugh Jackman ha messo tutto in questo ruolo. Lui è il volto di Logan, di Wolverine. Lo è stato per molti anni e penso che sia necessario lo rimanga, nell'immaginario comune, ancora per un bel po'. Spero non ci sarà un recasting nei prossimi anni, a breve. 

In questo LOGAN l'attore ha saputo trasmettere tutta la sofferenza ed insofferenza del personaggio: arrivato ormai ad una certa età (parliamo di centinaia di anni) e le cui capacità rigenerative non sono più lo stesse per via dell'adamantium in circolo nel suo corpo che lo sta avvelenando lentamente; con la responsabilità del Dottor Xavier, ormai novantenne e con una malattia neurodegenerativa, in una situazione di latitanza. In più adesso si ritrova fra i piedi una bambina in fuga e per salvare la sua vita, quella di Charles Xavier e della bambina si trovano a fuggire in macchina per raggiungere l'Eden. 


Un film interessante, mai noioso, ci sono momenti un po' più lenti, ma io personalmente li ho molto apprezzati: per me fornivano un ulteriore punto di vista e riflessione. 

Un film in cui i primi piani sui pori, cioè sugli occhi, di Hugh Jackman sono molto ricorrenti...

Un film affascinante, umano, vero.

Un film ceramente da vedere al cinema! 



* sottolinea che non sono un esperta del lato puramente tecnico di un film, non essendo mio campo di studio, ma da spettatrice appassionata di cinema dico le mie impressioni sensoriali, personali.

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