"... entrammo in quel negozio come dopo aver attraversato a piedi il deserto
senza cibo ne acqua, visibilmente provati da ore di ricerche
camminando invano verso una terra promessa."
Al primo anno di Medicina, mi serviva un camice obbligatoriamente per i laboratori. Io possedevo già un camice, perché avevo già svolto delle attività di laboratorio ai tempi dell'università in Italia.
Peccato averlo lasciato li, ed adesso non saprei neppure immaginare dove possa essere finito dopo tutti questi anni ed un trasloco delle mie cose non fatto da me. E' una storia un po' lunga e complicata, ma vi basti sapere che mi sono trasferita all'estero portando con me soltanto un paio di magliettine estive (quello era il periodo), due jeans a un paio di scarpe sportive. Basta, questo era il mio zaino in spalla.
Pensavo di tornare a settembre in quella casa, non sapevo di certo se mi sarei effettivamente trasferita all'estero ancora, per cui lasciai tutto, ma proprio tutto, al proprio posto: dai miei piatti nello scolatoio a i miei vestiti nell'armadio.
Da allora non ci sono più tornata....
Si occupò mia sorella di liberare l'appartamento dalle mie cose, le quali finirono prima in un garage, e poi in un altro. Adesso non so più dove sono le mie cose. Ormai ho dato per perso tutto e me ne dispiace davvero tanto: scarpe, vestiti, trucchi, stoviglie, foto.
Per non avercele io piuttosto le avrei date via a chi sarebbero servite tutte quelle cose.
Fra tutte le mie cianfrusaglie c'era anche, appunto, un bellisimo camice da laboratorio, che pagai la cifra esorbitante (per me e per quel che mi serviva) di 20 euro al tempo, o forse anche più. Un bel camice spesso e dal buon taglio.
PERSO.
Quindi, poco tempo dopo l'effettivo trasferimento ed inizio dei corsi, ci siamo dovuti precipitare a comprare un nuovo camice tutti quanti, purtroppo anche io.
Non so esattamente per quale motivo, complice non saper dove trovarsi essendo nuovi in città ed il fatto che dovunque ci avessero indicato colleghi non trovavamo questi fantomatici negozi di COSE Medicali, finimmo per girare in vano per diversi giorni ed ore. Camminavamo per vie mai percorse, chiedemmo in ogni farmacia ci si palesasse davanti.
Niente. Ognuno indicava una direzione diversa.
Praticamente tutti i miei colleghi avevano già trovato un camice in un lampo, io ed il mio compagno d'avventure stavamo ancora cercando....
Ero incapace di trovare un negozio che ne vendesse.
Girammo infine per un intero pomeriggio. Ci allontanammo dal centro della città di molto, a piedi, cercando un negozio di queste COSE. Alla fine, giunti non so neanche io dove dopo tutti questi anni -non ci sono mai più ripassata da li e non saprei ad oggi dire dove fosse quella via neanche lontanamente-, riuscimmo a trovare un negozio con esposti in vetrina manichini vestiti con scrubs e camici.
Un miraggio...?! NO!
Halleluyah !!!
Ricordo che entrammo in quel negozio come dopo aver attraversato a piedi il deserto senza cibo ne acqua, visibilmente provati da ore di ricerche camminando invano verso una terra promessa.
La commessa era un po' confusa anche lei. La barriera linguistica non ci ha impedito di trovare quello che cercavamo e dopo una veloce prova taglie e modelli, abbiamo pagato e ci siamo precipitati fuori, a capire dove fossimo ed un modo veloce per tornare indietro.
Ovviamente in quel momento di felicità e confusione, non riuscendosi tanto bene ad orientare, iniziò poco dopo a piovere... Ci misimo a correre con le buste dei camici sulla testa per cercare di trovare la strada più corta possibile per tornare al punto di partenza.
"Ce l'abbiamo fatta!" - arrivando ovviamente bagnati fradici.
Io tutt'ora sto utilizzando quel camice che riuscimmo a prendere dopo un odissea stranissima. E quando mi capita di ripensare a tutti i km che ci siamo fatti per trovarli questi benedetti camici mi viene sempre da sorridere, perché ci sono diversi negozi in centro, vicino l'università, vicino gli ospedali, a vendere questo tipo di abbigliamento, da anni ed anni ci sono sempre stati, ma allora, non so per quale motivo, su maps non trovammo nulla e noi passeggiammo per tutte le vie eccetto quelle dove si trovavano i negozi di nostro interesse.
E certo che gli altri i camici gli avevano trovati subito....
Però sono contenta di quella passeggiata, me la ricorderò sempre.
E per il fatto che si mise pure a piovere a dirotto... più tragicomica di così ci poteva andare?!
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